Auguri! Il 14 Febbraio è San Valentino, la festa dell’Amore.
Amore non solo per il proprio partner, ma anche per tutte le persone più importanti per noi. E quindi amore anche per i nostri familiari!
Spesso, soprattutto nelle piccole e micro imprese, i nostri familiari sono anche i nostri soci in affari.
Allora, festeggiamo questa ricorrenza con una guida che sarà utile a noi e ai nostri familiari che lavorano con noi!
L’impresa familiare
In questo articolo ti parlerò dell’impresa familiare, un istituto diverso dalla società classica.
L’impresa familiare è un istituto creato appositamente per tutelare i familiari dell’imprenditore. In una impresa familiare, l’imprenditore e i suoi familiari collaborano in maniera prevalente e continuativa.
Questo tipo di impresa offre numerosi vantaggi: li vedremo ora in dettaglio, insieme alle principali differenze rispetto alle classiche società.
Chi sono i soggetti partecipanti?
L’impresa familiare può essere costituita dal titolare imprenditore e dal coniuge e/o da uno o più parenti entro il terzo grado (figli, anche adottivi, fratelli, cugini) o affini entro il secondo grado (ad esempio cognati, suoceri, generi). Il divorzio comporta lo scioglimento dell’impresa familiare.
Come si fa a costituire una impresa familiare?
La costituzione è facile, comporta pochi adempimenti burocratici ed è poco costosa. Tuttavia è necessario stipulare una scrittura privata notarile che, in relazione alla tipologia dell’azienda, deve avvenire:
- per le imprese di nuova iscrizione: entro 30 giorni dall’inizio dell’iscrizione stessa;
- per le imprese individuali già esistenti che si trasformano in imprese familiari: entro il 31 dicembre dell’anno precedente a quello in cui si intende iniziare il rapporto;
In ogni caso, il titolare dell’impresa deve conservare una quota almeno del 51%, mentre il rimanente 49% può essere ripartito fra uno o più familiari, in relazione alla quantità e qualità di lavoro prestato.
Nelle società classiche, invece, non ci sono tali termini per la costituzione né percentuali predefinite di quote.
Per le sue caratteristiche, l’impresa familiare è particolarmente indicata per le piccole imprese, ad esempio quelle in cui il coniuge dell’imprenditore che si occupa anche dell’amministrazione e della segreteria.
La prestazione dei collaboratori, in ogni caso, deve essere continuativa e prevalente, diversamente da quanto può avvenire nelle società classiche.
Quali sono gli adempimenti richiesti?
Entro 30 giorni dalla decorrenza della impresa familiare, il titolare deve iscrivere tutti i partecipanti all’Inps, Inail e Camera di Commercio.
Come si gestiscono gli utili e le perdite?
I familiari collaboratori hanno diritto alla partecipazione agli utili e agli incrementi patrimoniali, ma non partecipano alle eventuali perdite, che rimangono totalmente a carico dell’imprenditore, unico responsabile dell’impresa (questa è una delle principali differenze con la classica società).
Come devo comportarmi ai fini fiscali?
Il titolare, nel proprio Mod. Unico, dichiarerà che una quota percentuale del reddito viene attribuita ai familiari collaboratori, ai quali rilascerà la certificazione della quota di reddito spettante.
I familiari collaboratori compileranno la propria dichiarazione, indicando nel quadro RH il reddito da tassare ai fini Irpef.
Nel caso in cui l’impresa dichiari perdite, il familiare non dichiarerà alcun reddito, a differenza che nelle società classiche.
Quali sono le tutele verso i terzi?
Gli eventuali creditori personali dei familiari non possono rivalersi sui beni dell’impresa, né esercitare azioni di alcun tipo (sequestri, pignoramenti) sui beni dell’impresa, a differenza che nelle società classiche.
Quali sono i poteri decisionali?
Le decisioni sulla gestione spettano solo al titolare dell’impresa, a differenza che nelle società classiche, così pure l’eventuale decisione di cessazione dell’attività.
Quando e come si può scogliere una impresa familiare?
Sono cause di scioglimento dell’impresa familiare: la morte, il recesso e la cessazione del rapporto lavorativo sopravvenuta per qualsiasi motivo.
Il familiare non può cedere la propria quota, ma può solo rinunciarvi e, in tal caso, il titolare può trasferirla ad altro familiare, riformulando però una nuova scrittura privata notarile.
Infine nel caso in cui due coniugi gestiscono alla pari una impresa, con decisioni a rilevanza esterna, siamo in presenza di una ”impresa coniugale”, diversa da quella trattata in questo articolo.
E’ il modello di impresa giusto per te?
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